Apprendere con il corpo, non solo con la mente - intervista

"Un bambino è fatto di cento. Cento modi di pensare, di giocare, di parlare, di ascoltare, di amare." – Loris Malaguzzi

Per secoli, la scuola ha privilegiato il pensiero logico-razionale, relegando il corpo a un ruolo marginale. Tuttavia, la scienza oggi ci dice che il movimento è una componente essenziale dell’apprendimento: studi nel campo delle neuroscienze, come quelli di Carla Hannaford, dimostrano che il movimento attiva aree del cervello fondamentali per la memoria, la concentrazione e la risoluzione dei problemi.

Se costringiamo i bambini a stare fermi per ore, non solo limitiamo la loro naturale espressione, ma ostacoliamo anche il loro sviluppo cognitivo. In questo articolo ascolteremo la storia di un’insegnante ( e del suo team) che ha scelto di restituire centralità al corpo, trasformando la classe in un ambiente dinamico, fatto di esplorazione, materiali sensoriali e apprendimento in movimento. Perché imparare non significa solo pensare, ma anche fare.


"Fare il salto di qualità è possibile. Dopo anni di lavoro ben organizzato ed efficace ma a volte ripetitivo e statico,  ci siamo "buttate" in una nuova avventura: ristrutturare i nostri spazi e le nostre menti. Nello scorso anno scolastico abbiamo progressivamente tolto dalle sezioni tutti i giochi in plastica e sostituiti con materiale destrutturato, per la maggior parte elementi naturali. Nella nostra cucina non si trovano più pentole e oggetti di plastica ma solo pigne, pezzi  di legno, conchiglie e pentole di uso Comune. La costruttività è fatta con materiale di recupero: legno, sassi, tappi, rami

Lo Spazio scientifico ha dei microscopi per indagare quelli che i bambini trovano nell'area verde. C'è un continuum fra dentro e fuori, tra indoor e outdoor, e i materiali raccolti vengono usati nei giochi e l'apprendimento  avviene attraverso l'esperienza. Non usiamo più schede o fogli prestrutturati ma  costruire e  sperimentare permette già ai bambini di conoscere. Tutto questo avviene nelle nostre classi della scuola dell'infanzia, costituite da 21 bambini. È possibile!!! Perché è cambiato il modo di disporre il materiale, più ordinato e curato, ci sono meno cose ma messe in modo accessibile e facilmente riposizionabili negli appositi cesti. Inoltre i bambini riescono a stare per più tempo nel gioco perché seguono i loro interessi. L'insegnante fa un importante lavoro di presentazione e sistemazione del materiale , modificandolo e adattandolo in base ai bisogni e alle curiosità dei bambini. Ad esempio in questo periodo abbiamo  preparato materiale per l'indagine dell'inverno e del freddo ,poi, seguendo le curiosità dei bambini,  siamo  passati agli animali del polo nord e sud, all'indagine del perche ci sono zone così fredde e com'è fatta la Terra fino alla scoperta del sistema solare. È un modo di lavorare più creativo e costruttivo che rende anche noi insegnanti più capaci di stimolare i bambini, lasciando spazio alla loro capacità di scoperta. Oltre all'attivita in sezione c'è uno specifico laboratorio di motricità fine dove i bambini utilizzano giochi e materiali "faidate" per esercitare e migliorare la manualità. I genitori sono entusiasti , oltre che per tutto il materiale e la documentazione fotografica, per la curiosità e la crescita dei loro bimbi . Mamme e papà  hanno potuto sperimentarlo direttamente nei laboratori genitori- bambini , organizzati proprio per fare conoscere loro questo nuovo modo di lavorare.

Le insegnanti della scuola dell'infanzia di Tamai di Brugnera, Pordenone" 

L’insegnante ha un ruolo fondamentale nel predisporre materiali e ambienti di apprendimento, adattandoli ai bisogni e agli interessi dei bambini. La scelta e la disposizione degli oggetti non sono casuali, ma pensate per stimolare la curiosità e favorire connessioni sempre nuove. Seguire gli interessi dei bambini significa lasciare che l’apprendimento si sviluppi in modo naturale e spontaneo. Un argomento può essere il punto di partenza per esplorazioni sempre più ampie, portando a scoperte inaspettate. Questo approccio rende il processo educativo più coinvolgente, trasformando ogni domanda in un'opportunità per approfondire e costruire nuovi saperi. Spazi dedicati alla sperimentazione manuale e sensoriale offrono ulteriori possibilità di apprendimento: attraverso materiali semplici, spesso di recupero, i bambini affinano la motricità, sviluppano creatività e consolidano competenze in modo pratico e divertente. Lavorare in questo modo significa accogliere la naturale curiosità dei bambini e trasformarla in conoscenza. Non si tratta solo di trasmettere informazioni, ma di creare un ambiente in cui il sapere nasce dall’esperienza diretta, rendendo il processo educativo più ricco e significativo per tutti.

Ne parliamo nei miei corsi https://www.incerchioconlefamiglie.it/formazioneeducatoriinsegnanti.html