"Il mondo è stato creato con delle frasi,
composte da parole, formate da lettere.
Dietro queste ultime sono nascosti dei numeri,
rappresentazione di una struttura, di una costruzione
ove appaiono senza dubbio degli altri mondi
ed io voglio analizzarli e capirli
perché l'importante non è questo o quel fenomeno,
ma il nucleo, la vera essenza dell'universo".
Albert Einstein
- Corrispondenza biunivoca: capacità di associare qualsiasi cosa a qualsiasi altra e solo a quella
- Ordine stabile: capacità di mantenere l’ordine, le posizioni
- Cardinalità: che l’ultimo numero detto rappresenta tutta la numerosità dei numeri prima
Le abilità matematiche di base (Subtizing, stima di grandezza e acuità numerica) sono geneticamente determinate e presenti fin dalla nascita, mentre le differenze individuali, cioè quelle per cui ci sono persone più brave in matematica e altre che nutrono una vera avversione per la stessa, riguardano capacità più avanzate collegate agli strumenti concettuali forniti dall’istruzione formalizzata e legate quindi all’insegnamento. Quando si valutano le competenze numeriche di un bambino è importante distinguere tra quelle innate (‘’capacità di vedere’’ una quantità in modo corretto) e quelle culturali (capacità di denominare questa quantità con il nome corretto). Per esempio è diverso chiedere a un bambino dove ci sono più caramelle e chiedere dove ce ne sono 3.
Per apprendere a calcolare in maniera veloce ed accurata, il bambino deve aver sviluppato una buona padronanza delle abilità di conteggio, dei processi semantici, lessicali e sintattici e di elaborazione del numero (calcolo a mente e scritto). Contare riveste una funzione importantissima perché sancisce il passaggio dalle abilità di tipo innato preverbale e le abilità verbali che dipendono dalla cultura e dal contesto di appartenenza. Il bambino passa da una capacità innata che gli permette di discriminare quantità visive a una capacità verbale appresa che gli consente di associare a queste quantità una etichetta. (Pamela Pangaro e Flavia Francomano, Lo sviluppo della conoscenza numerica nei primi anni della scuola primaria)
Abbiamo visto che i bambini, già nelle prime fasi della vita, possiedono abilità matematiche sviluppate; queste vengono però spesso accantonate fino ai cinque\sei anni quando arriva il momento di prepararsi all'inizio della scuola primaria. Si perdono così cinque preziosi anni di vita (in cui la finestra di apprendimento legata al mondo dei numeri è aperta a nuove competenze) causando molte difficoltà negli anni successivi.. perchè non iniziare a giocare con i numeri già al nido o all'infanzia quando i bambini si mostrano spontaneamente pronti?
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