La
teoria delle loose parts fu proposta per la prima volta
dall'architetto Simon Nicholson negli anni '70 e ha iniziato a
influenzare gli esperti di educazione e progettazione di spazi per
l'infanzia; Nicholson afferma che le loose parts presenti nel nostro
ambiente ci permettono di potenziare la nostra creatività. Sono
materiali che possono essere spostati, trasportati, combinati,
riprogettati, allineati, smontati e rimessi insieme in più modi.;
sono
materiali che possono essere utilizzati da soli o combinati con
altri.
Non hanno un modo giusto o sbagliato per essere
utilizzati quindi sono anche altamente inclusivi; avere
loose parts disponibili in uno spazio giochi consente ai bambini di
usare questi materiali così come sono. Spesso osserverai che i
bambini preferiscono giocare con materiali che possono usare e
adattare a loro piacimento e secondo i loro bisogni; i
bambini che giocano con loose parts mettono in campo creatività e
immaginazione e sviluppano più abilità e competenze rispetto al
gioco diretto dall'adulto o con materiali che "indicano"
come essere usati. Questo richiede una mente molto aperta da parte
nostra (spesso è necessario passare molto tempo a riordinare perché
i materiali finiscono in posti impensati) ma
è nostra responsabilità supportare e incoraggiare il loro lavoro e
le loro idee per sostenere i loro apprendimenti. Gli ambienti che
includono le loose parts sono stimolanti e coinvolgenti. Ovviamente
tutti i materiali e le proposte arrivano da un pensiero progettuale
precedente fatto dall'adulto-regista.
I
bambini si impegnano in esperienze concrete che conducono a
esplorazioni scientifiche fatte di prove ed errori: la documentazione
è fondamentale per tenere traccia dei processi di apprendimento. Il
gioco con le loose parts prevede un finale aperto poichè non
sappiamo dove il gioco ci porterà.. dobbiamo quindi documentare i
processi di apprendimento per poter osservare il percorso svolto. Le
loose parts aprono la strada al pensiero critico. "Più ampia è
la gamma di possibilità che offriamo ai bambini, più intense
saranno le loro motivazioni e più ricche saranno le loro
esperienze." (Loris
Malaguzzi, fondatore del Reggio Emilia approach)
Le
loose parts dovrebbero: essere accessibili fisicamente ed essere
raggiunte dai bambini senza che debbano richiederle. Essere
regolarmente rifornite, modificate e ampliate.
Il contesto di gioco
deve essere SFIDANTE per permettere ai bambini di "imparare ad
apprendere". Il ruolo dell'adulto è di sostenere i processi di
apprendimento attraverso domande e rilanci "Come lo hai
costruito? Quali materiali hai utilizzato? perchè?" ... Se
manca questa parte mancherà anche una gran parte di apprendimento.
tenete sempre a mente che il giocare con i materiali destrutturati
non significa solo "giocare liberamente".
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