L’autunno è la stagione ideale per proporre ai bambini un progetto che unisca osservazione, creatività e sperimentazione sensoriale. Il progetto Parte sempre da un nucleo generativo nato da curiosità, pensiero critico e amore per la natura innati nei bambini.
Perché proporlo:
- Sviluppa l’osservazione scientifica
Osservare una mela, sentirne la consistenza, annusarla e assaggiarla aiuta i bambini a notare dettagli, fare confronti e descrivere le caratteristiche del mondo naturale.
- Stimola la creatività e l’arte
Disegnare la mela, realizzare collage con frutti e foglie, sperimentare la palette dei colori autunnali permette ai bambini di esprimere emozioni e sviluppare linguaggio visivo.
- Coinvolge tutti i sensi
Il tatto, l’olfatto, il gusto e la vista diventano strumenti di apprendimento: ogni esperienza sensoriale è un’opportunità di scoperta e di connessione con la natura.
- Favorisce la documentazione e la riflessione
Attraverso schede di osservazione, sfogli visivi e diario, i bambini imparano a riconoscere le loro esperienze e a comprendere il proprio percorso di apprendimento.
Differenze tra nido e scuola dell’infanzia
Il progetto può essere adattato sia per bambini di nido (0-3 anni) sia per quelli della scuola dell’infanzia (3-6 anni), rispettando tempi, linguaggi e modalità di esplorazione.
Per il nido:
- Le attività vanno semplificate, privilegiando l’esperienza sensoriale diretta.
- Non è necessario fare proposte complesse: bastano osservazioni guidate, manipolazione dei frutti e piccoli disegni/libri tattili.
- L’importante è mantenere la bellezza estetica degli spazi in modo da favorire il benessere e la coerenza del progetto in termini di materiali scelti e proposti, rispettando i tempi dei bambini e le loro modalità di esplorazione.
Per la scuola dell’infanzia:
- Si possono introdurre copie dal vero, disegni più dettagliati e piccole riflessioni disegnate o raccontate.
- Il progetto diventa multidisciplinare, includendo scienza, arte, linguaggio e persino piccole esperienze culinarie.
- I bambini possono iniziare a documentare in modo più strutturato anche in autonomia le proprie osservazioni.
Proporre un progetto di questo tipo significa offrire ai bambini un’occasione di apprendere attraverso i sensi e la curiosità, rispettando i loro tempi e le loro scoperte. Che siano bambini di nido o della scuola dell’infanzia, l’obiettivo rimane lo stesso: coltivare attenzione, stupore e amore per il mondo naturale, con attività coerenti, belle e significative.
L’invito dell’adulto come ricercatore
Un punto centrale del progetto in itinere è il ruolo dell’adulto come ricercatore insieme ai bambini e non come colui che impone attività o conoscenze. L’invito a osservare, manipolare e scoprire le mele deve essere libero, rispettoso dei tempi dei bambini e orientato alla curiosità, piuttosto che un compito da completare.
Perché l’invito è diverso dall’imposizione?
- L’imposizione costringe i bambini a seguire regole o obiettivi esterni, limitando la loro spontaneità e creatività.
- L’invito stimola interesse e partecipazione naturale: il bambino può scegliere quanto approfondire, come esprimere ciò che osserva e quali esperimenti provare.
- L’invito trasmette fiducia nel processo del bambino, valorizzando il suo sguardo unico sul mondo.
Come proporre l’invito
- Partire da esperienze concrete e piacevoli
- Ad esempio, iniziare con la merenda: osservare, annusare e assaggiare diverse varietà di mele.
- Domande aperte: “Quale mela ti incuriosisce di più?” o “Che differenza noti tra queste mele?”
- Stimolare la ricerca senza guida rigida
- Offrire materiali, strumenti e spunti (colori, fogli, esperimenti semplici) senza obbligare a usarli in un certo modo.
- Lasciare spazio a scoperte spontanee, anche fuori dagli schemi previsti.
- Ampliare le conoscenze passo dopo passo
- L’adulto può suggerire informazioni nuove (varietà di mele, origini, curiosità scientifiche) solo quando il bambino mostra interesse.
In questo modo, ogni scoperta diventa significativa e desiderata, non subita.
I bambini imparano a osservare, descrivere e riflettere in modo autonomo e creativo; così facendo si sviluppa la capacità di fare domande, formulare ipotesi e confrontare le proprie osservazioni con quelle degli altri: l’esperienza diventa una vera ricerca personale, integrando scienza, arte e linguaggio in modo naturale e coinvolgente.
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